Da GC Bologna (sett/ottobre 2011) – Accesso alla terra

Contributo fornito da Simone di Campi Aperti Bologna 

 

Tavolo accesso alla terra 

Il contesto agricolo francese presenta in parte alcune differenze da quello italiano; in Francia, come del resto in Italia, c’è un erosione della piccola proprietà contadina, stretta fra la cementificazione delle campagne e delle periferie cittadine e l’accorpamento dei terreni lavorabili in aziende di grandi dimensioni. L’agricoltura biologica in Francia rappresenta circa il 2% delle aziende agricole.

La differenza principale è che a partire dagli anni 60′ in Francia c’è stata una forte regolamentazione da parte dello stato nel settore agricolo, che ha viziato anche il mercato di compra vendita dei terreni portando a una diminuzione dei prezzi dei terreni (attualmente il costo medio nazionale di un ettaro di terreno è di 7.000 €). Dall’altra parte negli ultimi dieci anni si è riscontrato un aumento dei prezzi di circa il 50%.

Terre de liens (TdL) è nata fra la metà degli anni 90′ e  l’inizio del 2000 dall’incontro fra agricoltori, co-attori, gruppi di economia solidale, gruppi ecologisti e persone provenienti dall’educazione critica. Lo scopo principale è stato quello di sostenere e diffondere l’agricoltura contadina, biologica, a chilometro zero.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica hanno usato come leva il concetto che la terra è un bene comune, non riguarda solo di chi la vive e la lavora ma riguarda tutti noi. Seguendo questa traccia sono arrivati presto alla decisione che le terre dovessero essere acquistate e gestite in maniera collettiva, in questo modo si è creato un forte legame fra città-campagna, contadini-”consumatori”.

Tramite l’acquisto collettivo e la presa in gestione da parte di agricoltori attenti le terre venivano liberate dal mercato fondiario e dalla loro mercificazione. La terra non è una merce è la nostra base di vita.

TdL attualmente conta 2.000 soci ed è una realtà molto variegata, la loro sfida è quella di amalgamare le diverse anime che la compongono per affrontare le questioni che incontrano durante il percorso.

TdL ha tre gruppi di strumenti: animazione territoriale, finanziario e politico.

Animazione territoriale  

In Francia il contesto agricolo è molto chiuso e per le piccole-medie aziende contadine oltre per chi si avvicina alla terra esistono problemi sostanziali nel fare sentire la propria voce. Inoltre spesso gli agricoltori sono molto occupati dal proprio lavoro e lontano gli uni dagli altri, hanno difficoltà nel fare rete. Per questo la chiave di volta è stata quelle di chiudere le maglie della rete grazie a cittadini-attivisti che si facessero carico delle esigenze di chi lavora la terra.

I 2000 aderenti attivi a TdL (divisi in un collettivo nazionale e in 21 gruppi regionali) sono il frutto di una campagna capillare di sensibilizzazione iniziata quattro anni prima della raccolta vera e propria dei fondi e dell’acquisto di terreni. Durante questa campagna hanno organizzato numerose serate in cui presentavano la loro associazione e come intendevano lavorare; in questi incontri ponevano le problematiche sollevate dagli agricoltori e ne discutevano con i presenti. In queste

La cosa fondamentale per creare una partecipazione così sentita è quella di far intendere e di trasmettere le problematiche in modo che chi volesse avesse modo di informarsi e si sentisse legittimato nel elaborare delle proposte. Sono riusciti a creare legami e scambi molto forti fra chi lavora la terra e la cittadinanza e questo è la base perché possano avvenire dei cambiamenti sostanziali nella società.

La cittadinanza può e deve sollevare problematiche riguardanti la terra e spesso la loro pressione è più efficace nei piccoli comuni di provincia dove si può interagire più facilmente con gli amministratori del territorio

I ventuno gruppi locali sono molto attivi e producono anche delle pubblicazioni interne che riguardano argomenti anche molto diversi, come aspetti tecnici della coltivazione o esperienze di altri paesi. In queste riviste spesso mettono in contatto chi cerca terreni con chi li offre.

Il passo successivo è stato quello di presentare i progetti di acquisto collettivo dei terreni a cui si può partecipare con una donazione o contribuendo con il proprio lavoro.

 

Aspetti finanziari

Per l’acquisizione delle terre e delle fattorie sono state create una società fiduciaria e una fondazione.

La fiduciaria è una società che raccoglie i fondi dei cittadini, per fare questo hanno un particolare statuto e massima trasparenza. La creazione della fiduciaria è stato un processo lungo, difficoltoso e molto tecnico.

Gli azionisti non decidono direttamente come verrà utilizzato il capitale societario: c’è una netta separazione fra i fondi e il potere decisionale, che è composto da rappresentati nazionali di TdL e da appartenenti ad un ente di finanza etica.

La fiduciaria è nata nel dicembre del 2006 a cui sono seguiti quattro momenti di raccolta fondi; le azioni hanno il valore di 100 € ciascuna e attualmente hanno 8.000 azionisti (il 95% privati) per un totale di 22.000.000 € con la media di 3.500 € per azionista.

Con questi fondi hanno acquistato 75 aziende, a differente indirizzo produttivo e sparse per tutto il territorio francese, per un totale di 2000 ettari su cui lavorano 220 agricoltori affittuari.

Dei fondi accumulati hanno riservato un 25% del totale per rimborsare eventuali azionisti dimissionari. La società fiduciaria ha due stipendiati a tempo pieno mentre il resto del lavoro è svolto da volontari suddivisi nei diversi gruppi locali: tutti i soldi raccolti sono utilizzati per l’acquisto di terreni.

Le terre vengono acquistate per sostenere delle realtà agricole già esistenti o per avviare il progetto concreto  di agricoltori che ne fanno la richiesta; non vengono acquistati terreni per poi ricercare chi se ne occupa.

La  fondazione raccoglie le donazioni di fattorie, terre e denaro; è nata nel 2009 e per ora consta di 5 fattorie, mentre altre 7 sono in via di acquisizione. Per loro la fondazione, anche se più giovane, ha grande rilevanza perché raccoglie beni che non verranno mai più immessi nel mercato, rimarranno alla collettività e saranno gestiti in maniera biologica e sostenibile.

Spesso i donatori di terre e fattorie sono mossi dal desiderio di veder proseguire il proprio progetto. Tramite la fondazione anche gli enti pubblici possono fare delle donazioni.

La fiduciaria e la fondazione sono proprietarie delle terre e delle fattorie acquistate, mentre gli agricoltori pagano un affitto concordato a livello nazionale che permette di coprire i costi di gestione di TdL. I contratti di affitto vengono stipulati caso per caso a quattro mani fra gli agricoltori e TdL. I contratti prevedono delle clausole esplicite per la tutela dell’ambiente, non sono ammesse l’uso di sostanze di sintesi e l’agricoltore si impegna a migliorare le terre che prenderà in gestione a livello di fertilità del terreno, ambientale e paesaggistico. Non è richiesta la certificazione biologica e si sta pensando la creazione di un percorso di certificazione partecipata.

Aspetti politici 

La parte politica di TdL si batte principalmente a livello locale e nazionale, ultimamente si sta muovendo in ambito europeo.

Due esempi a livello nazionale: tramite pressioni, negli anni passati gli azionisti (che non ricevono nessun interesse sulle loro azioni) hanno ottenuto degli sgravi fiscali. Vantaggi e svantaggi di questi sgravi sono un punto molto dibattuto all’interno di TdL. Nella nuova finanziaria francese non ci saranno più questi benefici per gli azionisti.

Un’altra vittoria politica ha permesso a TdL di poter imporre clausole ambientali nei contratti di locazione; nel particolare hanno svolto la dicitura generica “come un buon padre di famiglia” in “come colui che gestisce le terre in modo migliorativo per i propri figli”