Laboratorio sul pane a casalbertone 22 maggio 2011

 

Una bella mattinata di sole ha accolto il mercato t/T a casalbertone domenica 22 maggio.

Il tempo ideale per attirare curiosi all’interessantissimo laboratorio sul pane condotto da Claudia del laboratorio sociale della valle del Sacco.

Angelo, il suo compagno alle 8 era già in piazza, un evento per lui che è sempre uno degli ultimi ad arrivare, anche se la bontà del suo pane fa si che sia uno dei primi a finire il prodotto.

Angelo e Claudia seguono la produzione del loro pane dal grano fino al forno, infatti loro stessi producono il grano che poi utilizzano nella preparazione della farina.

Anche Sergio di “Pizza e Fantasia” ha collaborato al laboratorio portando la pasta madre, da mostrare ai cittadini che, numerosi, frequentano tutti i mesi il mercato in Piazza Santa Maria Consolatrice e che hanno dato una risposta entusiasta al laboratorio.

 

Claudia ha spiegato anzitutto come viene prodotta la pasta madre (o pasta acida)

 

La pasta madre o pasta acida si ottiene mescolando acqua tiepida e farina integrale biologica, l’impasto deve essere molto molto morbido, va ricoperto con un panno e lasciato a temperatura ambiente per sette dieci giorni, controllandolo ogni 48/ 72 ore, così da seguire il processo di crescita, aggiungendo piccole quantità di acqua e farina a seconda che sia più o meno denso.

 

Claudia successivamente ha iniziato a lavorare l’impasto illustrando e spiegando le varie fasi per la panificazione.

 

Per 1 kg di farina si aggiungano 250 cc di acqua tiepida e 250 g di farina alla pasta madre che dovrà sempre essere un quarto del totale previsto di pasta. Si lavori a fondo in modo da ottenere un impasto liscio ed uniforme e si lasci a lievitare per almeno 10 o 12 ore.

Al preimpasto si aggiunga la rimanente farina (750 g), mezzo litro di acqua tiepida, mezzo cucchiaio di sale fino marino integrale e si lavori per almeno altri venti minuti con molta cura, cosicché da ottenere un nuovo impasto omogeneo e liscio.

Si lasci riposare per due ore, lavorare ancora un po’ e lasciare lavorare per altre due ore.

Si preparino poi le pagnotte riponendole in una teglia separate tra loro da un panno che le ricopra, dopo quaranta minuti di ulteriore attesa sarà possibile infornarle, dopo aver preventivamente scaldato il forno portandolo alla temperatura di 200°

 

Le persone che hanno partecipato al laboratorio hanno potuto portar via con loro un pezzetto di terra/Terra rappresentato dalla pasta madre da utilizzare in casa per sfornare nuovo pane, così come avveniva anticamente nei paesi o nei quartieri, dove il pane veniva cotto una volta alla settimana accedendo il forno messo a disposizione dalla famiglia che lo aveva, e dove la pasta madre veniva rigenerata continuamente e messa a disposizione di tutti i paesani.

 

La lunga lavorazione e l’utilizzo di prodotti sani, spiega come il prezzo del pane possa sembrare alto rispetto a quello della grande distribuzione, dove si trova pane prodotto con lavorazioni industriali e con lievito “chimico”.

 

(Le foto sono state fatte durante il laboratorio del 22 maggio da ISKRA CORONELLI)