AGRICOLTURA

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AGRICOLTURA BIOLOGICA. Si tratta dell’ agricoltura naturale certificata ufficialmente. Questa ufficializzazione purtroppo converge nell’appiattimento di quelle differenze di interpretazione del concetto di “naturale” esposte successivamente. Ad occuparsi di tale certificazione, inoltre, non sono gli stessi produttori ma Enti esterni, sotto compenso degli stessi produttori, un meccanismo questo, che conduce facilmente, a fenomeni di corruzione.

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AGRICOLTURA CONVENZIONALE. Metodo di coltivazione basato sulla maggior resa e sul minor utilizzo di manodopera possibili. Per il raggiungimento di questi obiettivi attua monocolture intensive, ricorre ad un’ampia meccanizzazione e ad un uso massiccio di produttori chimici (diserbanti, pesticidi, fertilizzanti, fitofarmaci).

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AGRICOLTURA NATURALE. L’agricoltura, di per se, non è “naturale”, poiché consiste nell’intervento dell’ uomo sulla natura affinché  questa generi sufficiente disponibilità di frutti al fabbisogno alimentare dell’uomo stesso. Si può però definire un’ agricoltura di tipo naturale, quella che considera l’intero ecosistema agricolo, ne promuove la biodiversità e ne sfrutta la naturale fertilità del suolo favorendola con “interventi meno invasivi possibile”. Il concetto molto variabile, difatti può spaziare  dall’ “agricoltura naturale” secondo Fukuoka, per il quale il lavoro dell’agricoltore si limita alla semina e al raccolto, fino all'”agricoltura biologica ufficiale”, che addirittura ammette interventi chimici in alcuni casi.

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MONOCOLTURA INTENSIVA Coltivazione di un’unica specie di piante erbacee, o arboree, sul medesimo appezzamento di terreno, messa in atto per un periodo di tempo prolungato. Il nostro approccio all’agricoltura rifugge questo tipo di colture perché causa il progressivo depauperamento della fertilità del suolo, il conseguente aumento della potenza dei prodotti chimici utilizzati e l’inevitabile impoverimento della fondamentale biodiversità dei cibi che vengono prodotti.

 

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ECO-COMPATIBILE. Concetto che si attiene alle esigenze di compatibilità di tutela ambientale circostante. Per Eco-compatibile s’intende la salvaguardia dell’ambiente tramite limitazione o eliminazione di conseguenze negative, nell’industria delle lavorazioni per ridurre o eliminare fattori nocivi. Da non confondere con biocompatibilità perché quest’ultima parola significa evitare un effetto dannoso e non ridurlo.