27 settembre 2011 – Mario delle api

Embrione di certificazione partecipata (27 settembre 2011)

Hanno partecipato alla visita da Mario delle api:

componente produttori: Pietro e Marisa piante grasse, Ilaria, Laura trasformatrici locali in trasformazione;

componente cittadina:  Silke e Elvira del GaSperix (mercato Largo Spartaco), Paola e Maurizio consumatori del mercato di San Paolo, Filippo e Katerina della Città dell’Utopia (San Paolo).

Produttori affini: Marco Viglietti e Luana miele

Marco Viglietti, produttore affine, era presente come esperto in apicoltura; Ilaria e Laura, del gruppo territoriale di zona, per collaborare concretamente alle visite locali. Pietro e Marisa, produttori fuori zona, per conoscere la realtà lavorativa di Mario.

I consumatori e le gasiste hanno partecipato perché direttamente interessati/e a sapere dove e come viene coltivato, raccolto e conservato il prodotto che acquistano e consumano regolarmente.  Filippo e Katerina erano presenti per conoscere il lavoro di un produttore che aderisce al mercato ospitato dalla struttura che rappresentano.

La presenza della componente rurale come di quella urbana del connettivo è stata possibile perché il produttore stesso a cui è stata fatta la visita ha chiesto la partecipazione sia ai produttori t/T sia ai consumatori, Gas e rete cittadina.

Osservazioni dei partecipanti:

Filippo (La città dell’utopia)

Volevo rendere conto della bella esperienza

dopo un breve giro di mail e di contatti abbiamo organizzato una visita da Mario (Apicultore), per contesto di un tentativo di rendere il più possibile partecipate le visite ai produttori del Connettivo (t/t).

Katerina (una volontaria della Città dell’Utopia) è venuta con me e da Mario e lì abbiamo trovato altri produttori e cittadini. Abbiamo avuto un ottimo pranzo bio, Mario ha anche spiegato il percorso di Terra/t in Inglese a Katerina (spiegazione molto gradita alla volontaria greca).

Abbiamo visitato due delle tre aree dove Mario tiene le api ed il laboratorio. Ci sono stati numerosi spunti interessanti e molte informazioni nuove. La presenza di Marco (attendo osservatore e fotografo…) inoltre ha arricchito il dibattito sulle differenti forme di produzione.

Esperienza molto carina e da ripetere.

Per chiunque, della Città dell’Utopia, volesse partecipare a prossime visite consiglio l’esperienza e contattatemi!!!

SILKE (Gasperix)

Per me e Elvira (gasperix) è stato una bellissima esperienza di partecipare alla visita di t/T da te, il pranzo insieme agli altri una piacevole occasione di scambio di idee e ricette gustando il minestrone e gli altri prodotti provenienti dal tuo orto.
Abbiamo imparato un sacco di cose sulla vita e la morte delle api e sulla produzione del miele. Non possiamo dare un parere tecnico ma a noi hai dato l’impressione di avere una grandissima competenza sul campo e ci è piaciuto soprattutto l’amore e la passione con cui fai il tuo lavoro. E nel miele tutto questo si sente!!
Silke

Marco Viglietti (Terra terra Apicoltore)

Mario è un apicoltore. Su questo non nutrivamo dubbi prima di andare a trovarlo, e la verifica lo ha pienamente confermato. Lo svolgimento della visita, tuttavia, ha consentito il parto di spunti interessanti, anche dal punto di vista del metodo con cui le nostre visite ai produttori si svolgono. Ma prima raccontiamo del modo in cui Mario gestisce la propria attività di appassionato apicoltore.

Il patrimonio di sciami in suo possesso è dislocato in quattro siti alle pendici meridionali dei Monti Prenestini. Il primo per importanza conta attualmente c.ca 40 sciami, sistemati vicino casa. Il secondo è di c.ca 20 sciami, ed è ospitato nell’ambito di un agriturismo nelle immediate vicinanze. Il terzo e il quarto sono dislocati in località Morano, contrada distante un quarto d’ora di auto dai primi due, e constano attualmente di rispettivi 9 sciami. A Morano si produce in quantità miele monoflora di Acacia e Melata, ma non manca anche il miele Millefiori; intorno casa si producono prevalentemente miele di Castagno e Millefiori. Nel corso dell’anno si è effettuato nomadismo, spostando diversi sciami in una località della provincia di Frosinone. La quantità di miele prodotto si è attestata nel 2011 sui 22 quintali. È questo il primo anno in cui Mario viene ammesso a godere dei benefici dei finanziamenti pubblici al mondo dell’apicoltura: diverse arnie sono state infatti acquistate grazie a fondi regionali.

Il miele viene estratto in un laboratorio collocato all’interno di un container, con pareti e pavimento realizzati in materiale lavabile, che ospita la strumentazione necessaria all’intero processo produttivo. Nell’ordine è presente uno smelatore motorizzato da 18 telaini completamente realizzato in acciaio, un apparato di serbatoi d’acciaio prevalentemente da 2 ettolitri (corrispondenti a circa 260 kg di miele), un vano di servizio destinato al deposito dei barattoli pieni, il tutto corredato dalla dotazione di acqua corrente, di vassoi dotati di grate per il percolamento del miele dai residui cerei in fase di smelatura, e infine di filtri da applicare ai serbatoi in fase di riempimento. Nel corso di ognuna delle smelature che Mario effettua durante la stagione apistica, il laboratorio ospita ondate di oltre 30 melari. La cera viene ricavata per mezzo di una sceratrice collocata in posizione assolata, posizionata nei pressi. Il laboratorio non è l’unico spazio che Mario dedica alla sua attività; un caseggiato ospita la falegnameria, utile all’intera gamma di operazioni che nel corso dell’anno devono essere messe in pratica per conservare al meglio i fattori di produzione (fatta eccezione per le api!): è qui che si conservano i melari al riparo dai parassiti della cera, è qui che Mario rimette in opera i telaini sostituendo i vecchi favi con nuovi fogli cerei, ed è qui che ha prodotto diverse delle arnie che sono attualmente in opera. Un ulteriore ambiente ospita il deposito di miele conservato in recipienti a chiusura ermetica da 20-25 kg, ma anche lo strumentario messo a punto per produrre la pappa reale, le trappole cattura-polline e il necessario per effettuare i trattamenti per proteggere le api dalle infestazioni a cui, purtroppo, continuano ad essere soggette.

Le criticità rilevate consistono essenzialmente nell’esiguità dello spazio riservato in laboratorio alle fasi di deposito temporaneo dei melari in fase di smelatura, in rapporto ai piani utili alla disopercolatura dei favi. Nella sostanza, si rileva una certa carenza di piani di appoggio. Veniamo adesso ai tempi e modi di svolgimento della verifica.

Effettuata negli ultimi giorni di settembre, alla visita è mancato il riscontro diretto delle arnie in produzione. L’obiezione sollevata a Mario da chi scrive, nei giorni immediatamente successivi alla verifica, ha riguardato il numero e la consistenza degli sciami in relazione alle quantità di miele prodotto. L’appunto fatto a Mario riguardava la produzione media di miele ad arnia, appunto a cui Mario rispondeva con considerazioni a cui nessuno, compreso lo scrivente, avrebbe potuto obiettare alcunché. Quanto visto, in ogni caso, risulta pienamente conforme a quanto dichiarato nelle schede di autocertificazione. Del resto la prassi agricola gestita da Mario rivela di per sé stessa il proprio valore: nella continuità di una produzione più che decennale esprime meglio di mille altre considerazioni la passione necessaria per portare avanti quello che appare a tutti gli effetti un elemento non marginale di un progetto di vita.

Marco