12 dicembre 2013 – Leonardo Napoli produttore di orticole – Cecchina Ariccia

 

Certificazione partecipata da Leonardo Napoli  produttore di orticole, Cecchina Ariccia 12/12/13  

Per i consumatori erano presenti: Annalisa e Franco (Gas Genazzano) Lidia (consumatrice lCave) Tommaso (Gars castelli romani)

 

Produttori e trasformatori Tterra: Backunino,Mario, Paolo di Zagarolo (produttore affine) Uljanov, Annarita e Alfredo di Velletri sono stati bloccati dal traffico Breve relazione della visita del 12/12/ (Piazza Fontana il popolo non dimentica)

visite partecipate 201 084

 

visite partecipate 201 090

 

visite partecipate 201 097

 

Il produttore Leonardo ha un terreno sito in Cecchina, zona del basso Lazio, di circa 3000 mt soleggiato esposto a est con vista mare mentre alle spalle ha a protezione una pineta separata dalla sua proprietà da una strada vicinale .Vi sono delle piante di olivo (30) e delle piante da frutta,meli prevalentemente. L’orto è coltivato a cavoli toscani ,radicchio e altri prodotti invernali. Subisce il clima caldo fave fiorite piselli alti 30 cm. Annaffia con acqua piovana, anche se alcune volte usa l’acqua potabile-Usa la tecnica della rotazione e del sovescio ,ha iniziato il cumulo del compost,non usa prodotti chimici è alla ricerca di sementi e piantine biologiche. Direi tutto più che positivo a parte magari l’uso dell’acqua potabile .

Per me la visita è stata positiva  Paolo Zagarolo 

 

E’ stata la mia prima visita organizzata e quindi non ho possibilità di comparazione, ma a me Leonardo ed il suo lavoro sono sembrati onesti, ho sentito passione per la terra e competenza.

Detto questo, credo che vada incoraggiato questo modo di vedere le coltivazioni e data opportunità di lavoro, ma non c’è bisogno che lo dica io.

Mi piacerebbe poter iniziare qui a Genazzano una cosa del genere, ma capisco che potrebbe essere molto lenta.

Ho coinvolto anche un forno qui, per la carne e contemporaneamente l’ho scocciato parlandogli della farina e di un lavoro meno industriale sul pane e credo che abbia cominciato a fare il pane con il lievito madre naturale……chissà.

Piano piano qualcuno potrebbe inserirsi e anche nella piccola distribuzione agire magari con meno profitto ma senza avvelenare la comunità.

Annalisa GAS Genazzzano

 

Leonardo mi pare sia un gradino più in alto del produttore di fatto a cui siamo abituati in Tterra,. Trenta alberi di olivo (60 lt di olio) qualche albero da frutta (mele in gran parte) e circa 2000 mq di orto. Un orto da fare invidia , almeno per quello che mi riguarda, fave in fiore, piselli rigogliosi e insalata non  bruciata dal gelo e varie brassiche.

Come irrigazione un impianto a goccia con acqua piovana e unico neo acqua dell’acquedotto comunale. Le piantine in parte provengono dal convenzionale ed in parte da semi autoprodotti. Il tipi di conduzione mi sembra rispettosa dell’ambiente senza uso di anticrittogamici, diserbanti e simili. Nel piccolo ricovero attrezzi, una motozappa e un grosso contenitore con aglio al macero. Da mettere in evidenza la questione posta da Tommaso che necessita una risposta che determini un indirizzo generale del connettivo su come considerare le fonti di inquinamento indipendenti dal produttore.

Mario apicoltore Tterra

Ho individuato il terreno di Leonardo che siamo andati a trovare oggi per una certificazione partecipata terraterra

https://maps.google.it/maps?q=Via+Colle+Nasone,+Cecchina,+140,+RM&hl=it&ll=41.688906,12.641745&spn=0.001254,0.002411&sll=41.688954,12.642946&sspn=0.010031,0.01929&t=h&hnear=Via+Colle+Nasone,+Cecchina,+Roma,+Lazio&z=19

si trova nella periferia di Cecchina con nei dintorni qualche abitazione e piccoli appezzamenti coltivati con uliveti e vigneti. Non sono visibili grosse coltivazioni intensive.

A est c’è la Via Nettunense a 500mt circa, mentre a ovest, a 2 km circa si trova la discarica di Roncigliano (se non sbaglio ha 7 invasi!) dove vorrebbero realizzare l’inceneritore mentre a circa 3 km si trova un grosso polo industriale con annessi procter & gamble (tutt’altro che virtuosa sulle emissioni nocive) e johnson & johnson.

Sul nostro territorio è sempre più difficile trovare zone pulite e non è facile capire cosa è tollerabile e cosa no. Non voglio neanche immaginare cosa si trova nella GDO.

Potremmo aggiungere qualche tipo di nocività sulle schede dove il produttore dichiarerà presenza sul proprio terreno e/o distanza.

Che ne pensate?

Tommaso ( gruppo acquisto Roma Sud )

 

Oggi, 12 dicembre, ci siamo recati in visita all’orto di Leonardo a Cecchina vicino Ariccia.

Leonardo mi ha fatto subito una bella impressione, viso aperto e sguardo diretto.

Il suo orto è situato in una ex zona agricola ormai invasa da villette presumibilmente abusive.

Un bel pezzo di terra, fertile perché non coltivato da anni, Leonardo ha rigirato il terreno, ha seminato da pochi mesi e sta raccogliendo i primi frutti.

La cosa che ha colpito tutti è che le sue piante di fave sono già alte e piene di fiori. Colpa del clima mitigato dal mare (che si vede dal suo orto) e dalle giornate soleggiate che stiamo avendo nonché dal fatto che ha seminato troppo presto, credo.

Nulla da eccepire sulla sua conduzione naturale delle colture, non fa uso di alcun prodotto chimico e si vede dalle cavolaie e dalle lumache sulle foglie degli ortaggi.

Dispiace solo che abbia usato semi e piantine non biologiche, ma essendo il primo anno per me può passare.

Anche i pochi alberi da frutta e ulivi sono coltivati naturalmente.

Pratica la raccolta delle acque piovane, prepara il compost, e al momento stava preparando litri di infuso di aglio per ‘disinfettare’ il terreno.

Intorno non ci sono coltivazioni intensive.

Unica pecca è il tetto di eternit sulla rimessa per gli attrezzi al centro dell’orto, Leonardo è consapevole della nocività ma ha ammesso che non ha i soldi al momento per farlo rimuovere in sicurezza.

Insomma mi è sembrato competente e pieno di voglia di fare nel rispetto della terra e dei suoi prodotti.

Gli do il benvenuto e mi auguro di mangiare presto i frutti del suo lavoro.

Lidia consumatrice (Cave)

 

Per quanto riguarda la certificazione partecipata, avevo già detto presso una assemblea del connettivo, che altri gruppi su roma stanno iniziando dei controlli simili. AIAB (ente certificatore) si avvale di persone con competenze certificate quali agronomi, vignaioli etc. etc. ma solo verso forme di partita iva non si occupano di consumo critico e di eticità.

La visita fatta al sig. Leonardo ha visto sicuramente uno spunto interessante per capire che bisogna avere un minimo di valori su cui confrontarsi in base alla grandezza del terreno, dello spazio che vuole dedicare per il mercato, di quale progetto ha nei confronti di una presenza su piazza.

da qui ecco la mia versione:

in giorno 11 dicembre 2013, sono stato chiamato a partecipare alla certificazione partecipata, presso il sig. Leonardo nella zona di Cecchina. Erano presenti all’incontro Mario, Paolo, Enrico ed io per quanto riguarda t/T, Lidia, Tommaso, Annalisa e Franco il sig. Leonardo presenta un terreno di 3000mq con una struttura per il deposito attrezzi di circa 12mq a metà della superficie, all’interno era presente un tino con l’aceto una vasca con la macerazione di aglio e cipolle qualche badile ed una fresa. Presenta un tetto in eternit.

Esternamente si vedono orti separati con file alternate di cavoli, radicchio insalata da taglio, a parte, fave, piselli. non ci sono serre o coperture, all’inizio e al termine dell’appezzamento si contano un totale di 30 piante di ulivo (leccino, , qualche melo, 2 limoni. Sotto gli ulivi si notano molte orchidee.

Ho notato con piacere una farfalla ed una libellula.

La giornata si presentava con assenza di vento e soleggiata, cosa molto comune da lui, tant’è che fave e piselli erano in fiore. Una casa e tutto il paese di Cecchina, coprono il fronte freddo ma verso sud si vede il mare. Le strade principali del paese distano circa un km., qualcosa in più il passaggio dei treni che portano alla vicina stazione ferroviaria.Leonardo, mi è sembrata una persona semplice, schietta e con voglia di partecipare e di mettersi in discussione. Ha già competenze nel campo ed un’attenzione al riuso e verso un consumo intelligente delle risorse di cui dispone. Contenitori di acqua piovana, nonostante ha il collegamento idrico, spazio per crearsi fertilizzante, una voglia di utilizzare i suoi semi, partendo da ceppi ibridi (acquistati in modo convenzionale ma trattati con metodo biologico).

Purtroppo non ho occhio critico a riguardo e poca, anzi pochissima esperienza ma credo che il suo lavoro possa trovare un buono spazio all’interno di t/T per dare una presenza di ciò che l’ortofrutta della zona sud-est può dare, sopratutto nei momenti freddi in cui in altri posti gela

Uljanov

salut, giovedì scorso abbiamo fatto la visita per la certificazione partecipata a Leonardo. la terra è nella zona di Cecchina. Circa 3000 mq. orto, olivi ed alberi da frutta, l’esposizione permette una pratica orticola ottimale. è distante da grosse vie di comunicazione. avendo iniziato da pochi mesi, su un terreno incolto per anni non ha usato concimi, neanche quelli organici. ha un luogo per il compostaggio. l’orto mi sembra ben tenuto ed organizzato in modo consapevole per le consociazioni. abbiamo trovato la vasca per i macerati, in questo momento quelli a base d’aglio per la presenza di insetti nocivi ( stagione strana e calda, questo nostro inverno). do un giudizio positivo sulla persona e sulla conduzione del fondo.  è un contadino di fatto che   vuole evolvere. per me,quindi è benvenuto.

Aloa bak